domenica 31 marzo 2013

Yule - La notturna





E' sempre difficile rimanere imparziali quando si degusta un'ottima birra prodotta oltretutto da amici.
Ecco questa sera la Yule birra a marchio Giratempo Pub di S.Albano Stura (Cn).
Dietro alle birre del Giratempo Pub c'è la famiglia Bottero al completo : Paola, proprietaria del locale, Lelio, un istituzione quando si parla di birra artigianale, Marianna , barista, fotografa e "responsabile" dell'aspetto grafico (e mannaggia a lei non mi fa mai vincere a ruzzle) e la signora Lella ai fornelli (direi indispensabile).
Ma lasciamo alla vostra curiosità maggiori informazioni tecniche sul Giratempo Pub e passiamo alla degustazione della Yule.
Versata nel proprio bicchiere produce una schiuma fine abbastanza persistente color cappuccino.
Il colore è scuro con qualche lievito in sospensione.
Lasciamo l'aspetto visivo, che è quello sempre meno soddisfacente per chi degusta, e passiamo al naso.
Un tripudio di toni caldi : cioccolato, torrefatto, liquirizia, caramello. Lasciata a temperatura ambiente nel bicchiere qualche minuto da il meglio di se al naso. Già al naso si scorge una nota dolce fruttata. L'erbaceo è invece ben nascosto dai toni caldi e dal torrefatto. Leggerissima nota liquorosa (credo dovuta all'alcool     8,5 % vol.)
Passiamo al primo sorso. Ritroviamo ad uno ad uno tutti i toni trovati dal naso. Le note di torrefatto che ricordano il caffè leggermente prevalenti.A seguire notiamo frutta secca tipiche di birre di questo genere. Dopo qualche sorso ritrovo la nota dolce, che a me ricorda molto la frutta molto matura, che ritroviamo anche degustando le scure belghe d'abbazia ( prugna ).
L'amaro presente grazie anche al torrefatto non è però invadente ( molto probabilmente perchè non è un amaro dato dall'uso massiccio di luppolo).
Il corpo è notevole ma anche l'alcool riesce a nascondersi e lo si ritrova solo degustando la birra senza fretta.
Ogni sorso porta qualcosa di nuovo ai nostri sensi per cui invito i consumatori a trovare altre sfumature e mi scuso per i miei sensi limitati che non hanno carpito molte sfumature.
Sicuramente una birra importante, da godersi durante le lunghe serate fredde in un posto caldo e accogliente.
Io la metto sicuramente tra le mie preferite e consiglio a chi ama questo tipo di prodotti di averne sempre una nella propria cantina.
(curiosità: dopo averla bevuta scrivevo a Lelio che la Yule mi ricordava una belga scura d'abbazia. La sua risposta è stata: "in effetti una delle birre che ha ispirato o che ricorda la Yule è la Val Dieu Gran Crù". Forse qualcosina di birra inizio a capirne pure io!)

Cervoisier : Alex Scalco













sabato 30 marzo 2013

Westwleteren 12



Premetto che sto parlando di una, se non la migliore, delle migliori birre al mondo.
Lo so che è come se parlando di calcio si volesse tessere le lodi del Barcellona dell'ultimo lustro.
Cominciamo quindi dal locale.
Ci troviamo allo Sherwood a Nicorvo (Pv) del mitico Nino Maiorano. Uno dei pochi posti, ancora rimasti, dove si può degustare la maggior parte delle buone birre esistenti con una buona scelta anche di artigianali italiane.
La storia della birra ve la risparmio (su internet trovate tutto e di più). Come sempre non sarà una scheda tecnica ma le impressioni di un umile bevitore.
Dopo aver ringraziato Nino che estrae dalla sua riserva la tappo 12 (Vol. 10,2%), la stessa mi viene servita nel suo bicchiere. Da grande ignorante quale sono scopro anche di non dover versare l'ultima parte, contenente i lieviti, se non a bicchiere vuoto senza sovrapporla a quella contenuta nel bicchiere.
Schiuma che non si lesina, fine persistente e color crema. Birra molto scura, sarà la luce del locale ma tra schiuma e colore uno potrebbe pensare di avere tra le mani una stout.
Al naso comincia la libidine. Leggero erbaceo, torrefatto, liquirizia, fruttato (frutta molto matura, a me ricorda  la prugna). Al naso questi sentori non si sovrappongono. Ogni volta è un sentore diverso.
Anche in bocca ritroviamo tutto quello che abbiamo sentito al naso con in più un leggero caramello ed una sensazione liquorosa data probabilmente dal grado alcolico elevato.
Non stanca mai, ogni sorso è una scoperta. Il grado alcolico elevato si nasconde abilmente. Anche l'amaro, presente, si camuffa abilmente tra le mille sensazioni di questa birra.
Se non l'avete ancora bevuta (e la trovate), non potete perdervela.
Grazie Nino, ogni tanto un pò di questo nettare ci vuole.

Cervoisier : Alex Scalco




mercoledì 27 marzo 2013

Triplexxx di Croce di Malto



Eccoci di nuovo qui. Oggi torniamo ad un prodotto artigianale di casa nostra, la Triplexxx di Croce di Malto (in bottiglia da 33 cl.).
Tre come i tre cereali usati, i tre luppoli usati e le tre spezie usate.
Lo stile di riferimento è una strong ale belga.
Scordatevi il finale molto luppolato delle trippel belghe.
Preparatevi però ad un gran prodotto!
Schiuma piuttosto fine e persistenza nella norma, l'abbondanza dipende da troppe cose per cui non la valuto.
Colore giallo intenso che vira sull'ambrato. Piuttosto torbida con lieviti in sospensione.
Preparate il naso se siete amanti dei sentori dolci.
Dal bicchiere emana un profumo di frutta gialla matura con note di pera che si fanno decise qualche minuto dopo che la birra è stata versata! Oltre alla frutta notiamo note di malto, di spezie (pepe) e un piccolo passaggio acido appena accennato.
In bocca non delude e ritroviamo tutto quello che ci indicava il naso con la frutta e la pera a farla ancora da padrona. L'amaro si fa sentire proprio in fondo ma non ha abbastanza forza per contrastare la marea dolce!
Quello che rimane in bocca sono piccole note dolci ed un piccolo passaggio acido.
Io nella mia cantina non la farei mai mancare......attenzione però, in tutto questo rimane ben nascosto l'alcool (7,8% Vol.). Va giù bene ma attenti a non andare giù anche voi.

Cervoisier : Alex Scalco


giovedì 21 marzo 2013

Pawel Kwak 75 cl.



Ecco una birra piuttosto conosciuta ma che vale sempre la pena di bere. Parliamo oggi della Pawel Kwak in bottiglia da 75 cl. (alcool 8 % )  prodotta dalla Brasserie Bosteels.
Ammetto da subito due cose: trattasi di una birra tra le mie preferite e purtroppo a casa non ho il suo particolare bicchiere in cui andrebbe bevuta! (sarò perdonato?)
Versata nel bicchiere appare nel suo bel colore ambrato e limpido. La schiuma non si risparmia ed è piuttosto fine e persistente.
Naso: appena versata non da il meglio di se. Appena si riscalda un poco e si ossigena notiamo subito l'intesità del fruttato (frutta gialla dolce secondo me....tenete conto che non sono un gran mangia frutta!) e del malto che la fanno da padroni. Si nota già dal naso una nota speziata (pepe) e il grado alcolico.
Passiamo al palato. In bocca ritroviamo tutto quello che abbiamo sentito al naso accompagnato da un buon corpo. Rispetto al naso la nota pepata è più marcata, la parte dolce e quella maltata esplodono coprendo l'amaro anche grazie alla gradazione alcolica.
In bocca rimane ancora per qualche tempo il fruttato e la parte alcolica lascia la sensazione di un passaggio in botte.
Che dire? Nonostante ormai la si trovi spesso nei supermercati si tratta di una birra non per tutti!
Per avere altre sensazioni su questa birra regalatemi il suo bicchiere! Sono sempre 8 % di alcool....quindi non esagerate.


Cervoisier : Alex Scalco



lunedì 18 marzo 2013

Bière des Ours


Direi che potremmo dire trattasi di pubblicità ingannevole. Sto parlando della Biere des Ours prodotta da Brasserie La Binchoise (alcool 8,4%).
Dall'etichetta e dalle brevi descrizioni sulla carta delle birre del locale (pub del duca a Genova Nervi) ci si aspetta un prodotto decisamente belga e dolce. La stessa brasserie sull'etichetta la chiama honey belgian ale ed ha la particolarità di aggiungere in fermentazioni di versi tipi di miele.
Da amante di birre belge "dolci" mi appresto con felicità a bere un prodotto che mi dovrebbe soddisfare.
Gli intoppi sono dietro l'angolo.....
Al momento di servirmi la birra il cameriere la stappa e la birra degli orsi si comporta come uno champagne alla premiazione di un gran premio di formula uno. Conservazione sbagliata da parte del locale?
Schiuma abbondante persistente e fine. Visivamente giallo oro e torbida. Oltre ai lieviti in sospensione notiamo torbidità dovuta all'uso del miele. Fin qui non delude, è quello che ci si aspetta.
Passiamo al naso: cerco note dolci e qualche nota erbacea ma le uniche cose che saltano al naso con forza sono note acide quasi come se si trattasse di una blanche belga. Per capirci al naso sembra una hoegarden senza agrumato. Aggiungo una nota "metallica" (liveito?). Dopo una decina di minuti quando la birra si è scaldata riusciamo anche se debolmente a trovare qualche nota dolce di miele e qualche nota di malto, ma in quantità ridotta.
In bocca troviamo la stessa situazione che abbiamo al naso. Nonostante l'aspetto visivo troviamo poco corpo (ma non è un difetto).
Anche questa volta ho effettuato la mia prova del nove porgendo senza dire niente la birra al naso della mia compagna. Senza che dicessi niente lei annusa mi guarda e mi dice "ma è acida".
Il grado alcolico è ben nascosto, il che ne fa una birra pericolosa, in quanto essendo infine piuttosto beverina il rischio di tornare a casa sui gomiti è piuttosto alto!


Cervoisier : Alex Scalco



domenica 17 marzo 2013

Jean Chris 2



Nuova degustazione ieri sera con Carlo Carlo Arcangelo Iervolino: birra Jean Chris 2 di Brasserie St. Helene. Le birre Jean Chris sono nate su richiesta del cioccolatiere Jean di Habay- le- Neuve e del negoziante di birre Chris di Arlon. La numero 1 viene prodotta da La Rulles ed e' una chiara mentre la nostra numero 2 e' una Stout. Il colore e' un bel marrone carico con schiuma beige compatta con bolle grossolane ma molto persistente. Semi secca, poco gasata. I sentori più marcati riconducono a note di caffè, malto molto tostato,terra ed aromi di cacao in polvere. Gli stessi sentori si percepiscono per via retro nasale. Amaro marcato sul finale. A bevuta conclusa restano in bocca il sapore del malto tostato, del caramello e l'aromaticità dei lieviti, con una chiusura di caffè.
Ottima con torta al cioccolato consiglio di provare mud cake.


Degustatori: Elena Poli e Carlo Iervolino


venerdì 15 marzo 2013

Extraomnes Zest


Ecco una nota lieta tra le mie degustazioni. Extraomnes Zest.
Se il buon Schigi me lo concede la definirei la beverina di casa Extraomnes. Beverina certo ma non dozzinale. Una birra ben costruita nella sua semplicità. Alcool 5,3%.
Dal colore giallo intenso tendente all'arancio, velata all'aspetto.
Schiuma bianca, fine e persistente.
La prima sorpresa è al naso. La "zaffata" che arriva è molto intensa. Su tutto svettano l'erbaceo e l'agrumato (pompelmo, al mio naso). L'erbaceo pur essendo molto intenso sconfina nel floreale. Erbaceo ed agrumato sono talmente intensi che al mio naso non si sente altro. Altri fini degustatori troveranno altri mille profumi. A me bastano questi due! In realtà appena si scalda un poco arrivano note di malto.
In bocca non delude. Poco corpo (ma va bene così) ma ciò che sentivamo al naso lo ritroviamo in bocca.
A sorpresa l'amaro non è così prepotente come ci si poteva aspettare. Presente ma non eccessivo, pulisce il palato ma non "asfalta" le papille gustative.
Molto intenso anche l'agrumato di pompelmo dato dall'uso sapiente dei luppoli. L'agrumato è persistente anche dopo alcuni minuti nel palato. Appena in bocca notiamo velocemente una nota di frutta gialla che presto scompare.
In fin dei conti una birra, sì beverina, ma non banale. Sicuramente piacevole in estate bevuta alla giusta temperatura. 
Certamente troverete altre degustazioni dove si sono sbizzarriti nel trovare gusti e profumi. Io ho scritto quello che il mio palato ed il mio naso hanno sentito. Mi pare che per il tipo di birra sia comunque un prodotto completo e per niente banale.
Un complimento anche a Stefano che nell'ombra produce questo prezioso nettare.


Cervoisier : Alex Scalco



Bock BEFeD



Innanzi tutto si tratta di una degustazione che volutamente scrivo un pò di giorni dopo aver bevuto questa birra.
Si tratta della bock prodotta dalla catena di locali BEFeD. Catena che fa del galletto alla piastra (da mangiare senza posate) e della birra prodotta in loco la sua fortuna. Stando alle indicazioni ogni locale produce la sua birra secondo le stesse ricette quindi ciò che scriverò qui vale unicamente per il locale nelle vicinanze di Pavia.
Trattasi di birra non pastorizzata e leggermente filtrata.
Alla vista si presenta ambrata e piuttosto torbida.
Poca schiuma abbastanza fine ma poco persistente.
Fino a qui niente di particolare, tutto in quello che ci si può aspettare da una birra prodotta in modo artigianale.
Dopo aver effettuato l'esame visivo ( rischiando come sempre di essere preso per un pazzo dai clienti del locale ) passo all'esame olfattivo. Al primo impatto a parte un pò di metallico probabilmente dato dai lieviti (se non deriva da questi accetto correzioni) non sento altro.
Lascio allora passare qualche minuto ma la situazione non cambia. Penso di essere io che sono leggermente raffreddato e chiedo alla mia compagna di usare il suo naso. Stesso risultato.
Provo a metterla in bocca nella speranza che la situazione migliori.....speranza vana.
A parte un pò di malto non riesco a sentire altro. Amaro praticamente assente. In bocca un misto di dolciastro e di acido si mescola in un tripudio di non sense!
Per sicurezza faccio assaggiare la birra anche alla mia compagna (un normale consumatore) che mi fa riflettere sul fatto che probabilmente può trattarsi di una cotta mal riuscita.
Per ora quindi sospendo il giudizio alla prossima degustazione di questa birra che per ora qualifico come SBOCK!
Se qualcuno di voi lettori ha avuto esperienze con questa birra deve assolutamente darci la sua opinione.
Ripeto, sospendo il giudizio fino alla prossima bevuta, la prima è stata deludente. 
Nella speranza, come cantava Elio,di avere avuto le papille gustative interrotte durante la degustazione, vi saluto!

Cervoisier : Alex Scalco



giovedì 14 marzo 2013

La Trappe quadrupel 2004 (bottiglia in ceramica)

La Trappe quadrupel 2004 Seizoen 2004 bottiglia di ceramica. Versata nel bicchiere si presenta torbida con lieviti abbondanti in sospensione. Schiuma compatta ma non molto persistente.all'inizio il naso e' chiuso ed i sentori dominanti sono erba secca e liquirizia in bastoncino. Anche l'assaggio presenta la stessa chiusura , nove anni di attesa in bottiglia si sentono....ed il primo assaggio ci da la sensazione che ci sia poco corpo. Lasciando la birra nel bicchiere tutto cambia: i profumi si evolvono ed escono in rapida successione in un tripudio di liquirizia a tocchetti, malto dolce in quantità, una nota erbacea di fondo sempre presente, un po' di caramello note caffettose ed ancora leggeri sentori di agrume. Anche la bocca si amplia: alcool in prima fila, sensazioni tattili di cremosita note retro nasali di caffè ed una lunghezza non percepita alla prima sorsata ma che ora scopriamo e che ci fa rimandare di parecchio l'assaggio successivo. Bocca pulitissima alla fine con il sapore di un alcool evoluto che si ferma sul fondo del palato per molto tempo. A bicchiere ormai vuoto profumo di leggero affumicato.


Cervoisier : (per ora sempre loro) Elena Poli e Carlo Iervolino

Boon Kriek mariage parfait 2009

Degustazione di questa sera con Carlo Iervolino : Boon Kriek mariage parfait 2009. Vera lambic prodotta con Lambic di un anno posti a macerare con le tipiche ciliegie nella misura di 400 grammi per litro, in botti di rovere per sei mesi. Destinata al lungo invecchiamento puo essere bevuta dopo almeno due anni di bottiglia. Colore rosso vivo con persistente e compatta schiuma in tinta, media frizzantezza. Al naso per primi sentori fruttati di ciliegia seguiti dai tipici profumi delle birre a fermentazione spontanea : volatile, muffa, funghi, terra, metallo. Una complessità notevole ed in evoluzione nel bicchiere con note addirittura sanguigne. In bocca e' secca con una bellissima acidità e note amare quasi tanniche in chiusura. Media persistenza e medio corpo, elegante ed equilibrata. Un sorso tira l'altro....

Cervoisier : Elena Poli e Carlo Iervolino



Gueuze 100% lambic bio di Cantillon

Questa sera degustazione di una super birra: Gueuze 100% lambic bio di Cantillon alcool 5% Una birra fatta interamente con Lambic di età diverse. 35% frumento bio crudo, 65% malto d'orzo e luppolo invecchiato. Birra acida senza aggiunta di zucchero e perfetta per lunghi invecchiamenti. Il produttore, Cantillon, e' uno dei più' tradizionalisti e blasonati . All'esame visivo si presenta di un bel colore giallo oro, torbida per effetto dei lieviti. Schiuma sottile bianca con bolle non finissime e poco persistente. Al naso lunga persistenza e notevole intensità , su tutti prevale il sentore di alta volatile, cui fanno eco note di agrume e mela verde assieme a note lattiche ( yogurt) e note terrose. In bocca si presenta secca, fresca, con una chiusura amara. Il retrogusto ha un rimando di legno. Frizzantezza misurata. Sorprendono l'equilibrio e la grande eleganza di una birra che non e' mai troppo dolce o troppo amara o troppo acida. " astenersi fighette"

Cervoisier Elena Poli